L’artrite reumatoide è una malattia infiammatoria cronica sistemica autoimmune che colpisce il tessuto connettivo sinoviale. Più frequente nelle donne tra i 35 e i 50 anni, spesso colpisce entrambe le mani.
Sintomi:
- Dolore
- rigidità articolari soprattutto al risveglio
- stanchezza, tumefazione, rigonfiamento e possibili deformità articolari (collo di cigno, boutonierre, colpo di vento) soprattutto a livello delle articolazioni interfalangee prossimali, metacarpofalangee e al polso
- limitazione dei movimenti e deficit funzionali
Diagnosi:
É importante una visita con il chirurgo della mano per il riconoscimento di segni e sintomi, così da effettuare gli esami necessari per una diagnosi corretta (analisi del sangue, radiografia, ecografia) individuando il trattamento più indicato anche dal punto di vista reumatologico.
Trattamento:
Non esiste una cura definitiva, ma alcuni trattamenti mirati, adeguate strategie di protezione articolare e cambiamenti nello stile di vita possono ridurre i sintomi e rallentare il progredire dell’infiammazione. Se particolarmente invalidante può essere necessario un trattamento di tipo chirurgico.
Il trattamento conservativo prevede
- farmaci
- economia articolare con terapista specializzata per imparare i gesti che consentono un risparmio dell’articolazione interessata, alleviando il dolore
- l’uso di tutori di riposo per ridurre il dolore e prevenire le deformità; di tutori funzionali per sostenere le articolazioni interessate e facilitare lo svolgimento delle attività quotidiane. Questi tutori possono essere confezionati su misura da un terapista specializzato
- Riabilitazione
- Talvolta è utile fare della tecarterapia per cercare di ridurre la sintomatologia dolorosa
Il trattamento chirurgico: nelle fasi iniziali consiste nella rimozione della membrana sinoviale infiammata, così da ridurre il dolore e prevenire un ulteriore danneggiamento delle articolazioni. Con il progredire dei danni determinati dalla patologia può diventare necessario ricorrere alla sostituzione articolare tramite protesi o con intervento di artrodesi, così da ridurre il dolore e ridare una minima funzionalità alla mano. Se tralasciata, invece, la malattia diventa sempre più invalidante, proseguendo il suo processo erosivo deformante con conseguenti dolore e limitazioni funzionali. In seguito all’intervento è importante la fisioterapia per la gestione dell’edema e della cicatrice e l’esecuzione di adeguati esercizi di mobilizzazione delle articolazioni interessate per favorire una ripresa ottimale.
Articolo scritto dalla Dott.ssa Marina Pugno – Terapista della mano