L’importanza di smaltire i farmaci correttamente
Solitamente si sa davvero molto poco circa la corretta e adeguata pratica di smaltimento dei farmaci scaduti o inutilizzati. Spreco, mal conservazione ed eliminazione scorretta dei farmaci sono purtroppo oggi un vero e proprio problema per gli italiani, spesso poco e malamente informati circa le giuste pratiche di utilizzo, conservazione e smaltimento.
I numeri parlano poi in tal senso di un vero e proprio spreco finanziario oltre che di un danno ambientale di proporzioni enormi. Il rapporto internazionale Osmed mostra come ogni anno siano circa 26 miliardi e mezzo di euro le risorse spese in medicine. Tra queste spiccano in negativo i farmaci acquistati in eccesso rispetto alle prescrizioni mediche, quelli acquistati in modalità fai-da-te senza tener conto del parere del proprio medico o di un esperto, e quelli ricevuti come campioni gratuiti o in eccedenza senza un reale effettivo bisogno.
Vediamo quindi come poter procedere ed intervenire per una precisa educazione al corretto uso, conservazione e infine eliminazione dei farmaci scaduti ed inutilizzati.
Come conservare le nostre medicine
Partiamo dalle corrette modalità di conservazione di un farmaco. Elemento imprescindibile in tal senso è la data di scadenza riportata sulla confezione del farmaco. Un utile sistema di conservazione a casa nel proprio armadietto dei medicinali potrebbe essere proprio quello di ordinare i medicinali in base alla scadenza e in base alla tipologia del farmaco: pillole, sciroppo, iniezioni, pomate ecc.
Ovviamente è di fondamentale importanza non esporre le medicine che avete a casa ad agenti ambientali quali aria, calore, luce, umidità o tutto ciò che possa danneggiarne e alterarne la composizione. Manteneteli lontano dalla portata dei bambini, in un luogo fresco e asciutto ben isolato. Prestate comunque sempre attenzione ad eventuali cambiamenti di colore o consistenza e aspetto di un farmaco, e non assumetelo qualora presenti delle differenze dall’originale.
Come e dove smaltire i farmaci
La pratica di smaltimento dei farmaci inutilizzati o scaduti se effettuata in maniera scorretta diviene uno dei principali fattori di inquinamento ambientale. Non è infatti possibile trattare le medicine che intendiamo scartare come normali rifiuti inseribili nel consueto circuito della raccolta differenziata che seguiamo a casa. E’ assolutamente vietato e completamente sbagliato versare i farmaci liquidi di cui vogliamo sbarazzarci nel lavandino o nel WC, così come gettarli nell’umido o nell’indifferenziata generica.
Ogni Regione a tal proposito rilascia normative e disposizioni specifiche e particolari. Queste solitamente prevedono di buttare i farmaci inutilizzati in appositi contenitori presenti all’esterno delle farmacie e delle parafarmacie. Devono invece essere smaltiti normalmente tutti gli involucri di plastica o carta che accompagnano le medicine. Per sciroppi, fiale o altri prodotti liquidi andrà smaltito nei contenitori suddetti l’intero contenitore, senza rovesciare o versarne il contenuto.
Tutti gli apparecchi e dispositivi medicali come siringhe, misuratori di pressione, o altri prodotti taglienti o pungenti vanno eliminati appositamente muniti del proprio cappuccio o custodia, e sono da consegnare secondo le normative comunali prestabilite: spesso vengono direttamente portate all’isola ecologica attrezzata.
Quali danni possono provocare gli antibiotici smaltiti male?
Come abbiamo voluto sottolineare è dunque fondamentale un acquisto, un utilizzo, una conservazione, e infine uno smaltimento dei farmaci scaduti o inutilizzati in maniera attenta e responsabile. Qualora si venga meno alle poche regole valide per l’intera gestione dei prodotti farmaceutici di largo uso domestico si va incontro ad enormi problematiche ed ingenti danni.
In primo luogo a subirne i terribili effetti è l’ambiente. Quasi tutti i farmaci infatti se erroneamente smaltiti causerebbero danni al sottosuolo e alle acque potabili in falda. L’intero ecosistema verrebbe investito da alcuni elementi di difficile se non impossibile degradazione che persisterebbero nel terreno e in natura per moltissimi anni.
Di conseguenza anche l’uomo andrebbe pesantemente a risentire degli effetti nocivi di uno smaltimento scorretto dei medicinali. L’approvvigionamento di acqua potabile diverrebbe un problema di primaria importanza, così come il conseguente rischio di vedere crescere il numero di allergie o patologie. L’efficacia stessa degli antibiotici andrebbe infatti a diminuire, rendendo i batteri sempre più preparati e resistenti trovando già nell’ecosistema un minimo contatto con i medicinali e sviluppando in tal modo ceppi resistenti.
Dunque è di fondamentale importanza agire con corretta responsabilità per quanto riguarda l’intero processo di utilizzo e poi di smaltimento dei farmaci. Una più attenta consapevolezza da parte dei cittadini può garantire risultati importanti e di chiaro impatto. Essenziale in questo senso diventa senza dubbio anche il dialogo costruttivo tra i vari interlocutori professionisti e non del settore.
Articolo scritto da Andrea Pugno